Progetto Haine – No hate online a Cognac

Domenica 6 maggio è iniziato il mio viaggio per Cognac, un paese nella campagna francese dove si sarebbe tenuto il progetto Haine – no hate online, sull’odio online e cosa si può fare per arginarlo. Dopo aver trascorso una notte a Parigi, la mattina seguente sono partito, insieme agli altri due ragazzi italiani, Arnab e Arsalan in treno per raggiungere la cittadina.

Al nostro arrivo siamo stati accolti calorosamente da un gruppo di ragazzi francesi e da Idrissa, l’organizzatore del progetto. Quando tutti i partecipanti sono arrivati, provenienti da Estonia, Cipro, Ungheria, Spagna, Bulgaria e Germania, abbiamo iniziato le presentazioni e a parlare di hate speech, ma abbiamo iniziato a svolgere le attività il giorno seguente.

Martedì mattina, dopo un’abbondante colazione a base di croissant, abbiamo iniziato una discussione sul significato di “hate speech” e di libertà di parola. Quindi siamo stati divisi in gruppi e abbiamo analizzato un caso concreto di odio sui social network per poi riferire le nostre opinioni.

Nel pomeriggio abbiamo invece guardato dei video, sempre divisi in gruppi, su cui avremmo lavorato per creare a nostra volta un video sulla tematica delle discriminazioni online. La sera è stata invece dedicata alle presentazioni delle organizzazioni dei paesi di provenienza.

Il giorno seguente abbiamo dedicato la mattina a discutere di diritti umani e di come preparare il nostro video, il pomeriggio siamo andati a visitare l’associazione “info 16” in centro a Cognac, che si occupa di varie tematiche, ad esempio aiutando i giovani nella ricerca di un lavoro, o organizzare corsi di informatica. Abbiamo poi avuto il resto del pomeriggio libero per visitare il paese. La sera si è tenuta la notte interculturale: tutti i partecipanti hanno portato del cibo tradizionale del proprio paese di origine per permettere a tutti di poterne assaggiare un po’. È stata una serata molto piacevole e abbiamo imparato molte tradizioni da ogni paese partecipante.

La mattina seguente è stata dedicata alla preparazione del video, il pomeriggio ci siamo invece recati in visita al Castello reale di Cognac, che oltre ad essere bellissimo dal punto di vista architettonico, ospita anche le cantine della famosa Maison Baron Otard, che produce cognac.

Il giorno successivo abbiamo lavorato di nuovo al progetto video. Il pomeriggio è invece stato libero, alcuni di noi si sono recati presso la piscina di Cognac, altri sono andati al fiume Charente per fare canottaggio.

L’ultimo giorno è stato dedicato interamente alla conclusione del video. Molti gruppi, avendo concluso il progetto in mattinata, sono riusciti ad avere il pomeriggio libero. La sera ci siamo trovati tutti quanti per l’ultima festa e l’ultimo buffet tutti insieme e dopo cena abbiamo proiettato i video e li abbiamo commentati insieme.

La domenica mattina è stata il momento dei saluti. Alcuni hanno avuto difficoltà a raggiungere gli aeroporti per tornare a casa a causa di uno sciopero nazionale dei trasporti e un gruppo abbastanza grande di noi si è recato a Bordeaux per visitare la città e tornare nei rispettivi paesi il lunedì.

L’esperienza a Cognac rimarrà per sempre nel mio cuore, là ho incontrato tantissime persone amichevoli e simpatiche, ho avuto l’opportunità di conoscere nuove culture e di assaggiare nuovi tipi di cibo e ho potuto imparare molte cose nuove sull’odio online, sui mezzi a nostra disposizione per contrastarlo e su come organizzarsi per creare un video su questa tematica. Ho inoltre avuto l’opportunità di visitare la Francia per qualche giorno. Gli organizzatori ci hanno detto più volte che un progetto cultuale ha infatti come obiettivi tutte le attività di cui ho appena parlato. Molto tempo è stato dedicato infatti alla conoscenza tra i vari partecipanti e alla visita della cittadina. Non è un’esperienza dedicata completamente all’apprendimento della tematica. La consiglio vivamente a tutti.

Andrea Zaniboni

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